martedì 6 settembre 2011

IL VESCOVO REPLICA ALLE ACCUSE DI LOPATRELLO.

Sua Eccellenza il Vescovo della diocesi Tursi-Lagonegro è costretto a replicare alle fantasiose accuse di Lopatriello nei confronti del parroco Don Antonio Mauri, richiamando tutti al rispetto delle decisioni assunte, realtivamente alla nomina del nuovo parroco della Chiesa Madre " Madonna del Ponte" di Policoro.






Non intendo commentare le recenti dichiarazioni del sindaco LOPATRIELLO perchè sono, semplicemente, da cestinare. Pensi a governare la città perchè è stato eletto per questo, quanto alle regole della chiesa cattolica, le rispetti. Il resto è contenuto nel comunicato del vescovo che potete leggere di seguito.






Comunicato del Vescovo di Tursi Lagonegro circa i recenti rumori mediatici policoresi



“ Forte richiamo al Buon Senso “



Premetto che non è mio stile rispondere a un Rappresentante delle Istituzioni attraverso i mezzi di comunicazione; infatti speravo che dopo le prime rimostranze perentorie e poco rispettose verso chi ha il diritto-dovere di provvedere ai trasferimenti e alle nomine dei Parroci, sopportate e comprese come segno del troppo bene che si vuole a don Carlo, si rientrasse nella normale dialettica istituzionale per chiarire e superare i possibili equivoci o fraintendimenti.
Purtroppo così non è stato e dopo le offese e le accuse pubbliche a don Antonio Mauri, nuovo Parroco di S. Maria del Ponte in Policoro, sono costretto a rispondere con gli stessi mezzi, per ristabilire la verità e richiamare tutti al buon senso.
Don Carlo, rispettoso della norma canonica che invita i Vescovi e i Parroci a rassegnare le dimissioni al compimento del 75° anno di età, il 30 maggio 2007 ha consegnato le dimissioni nelle mie mani. Contemporaneamente l’ho pregato di continuare fino a che la salute e le situazioni personali e diocesane lo consentivano.
Dopo 4 anni e alla soglia degli 80 anni, ho ritenuto opportuno, con il suo consenso, accogliere le dimissioni e nominare Parroco don Antonio Mauri, da molti anni Parroco a S. Francesco di Policoro, Responsabile della Zona Ionica, già collaboratore curiale dei miei Predecessori.
Questi i fatti.
Il resto poteva essere chiarito con il buon senso e il reciproco rispetto tra i Rappresentanti delle due Istituzioni, Comune e Diocesi, in dialogo costruttivo e rispettoso delle persone e delle stesse Istituzioni.
Infatti, fino ad oggi, non ho ricevuto nessuna richiesta di chiarimento e nessuna lettera in proposito, ma solo chiasso mediatico!
Intanto voglio assicurare i fedeli di Policoro che il nuovo Parroco non è comunista e non ‘porta avanti ideali che non hanno niente a che fare con la Chiesa’, come falsamente affermato, ma vive e opera in piena comunione con il Vescovo, il Presbiterio e gli insegnamenti della Chiesa, come ogni buon sacerdote di Cristo si sforza di fare!
Se poi vogliamo giudicare l’altro con il metro della concordanza con le nostre idee, per cui se siamo di destra l’altro è comunista, se siamo di sinistra l’altro è fascista, allora vien meno non solo la libertà di pensiero e il rispetto della persona, ma addirittura la stessa sopravvivenza della democrazia!
Ancora una volta il buon senso dovrebbe spingere anzitutto noi che siamo chiamati a servire il bene comune, le persone a noi affidate e le Istituzioni che pro tempore rappresentiamo, a dialogare, a collaborare e a rispettare i compiti e le funzioni che leggi ci indicano, nel pieno rispetto della reciproca autonomia e nella massima collaborazione per la crescita spirituale, sociale e civile della Comunità che siamo chiamati a servire.
Chiedo a tutti maggiore carità, preghiera più intensa, tanta prudenza e grande senso di responsabilità, per non ricadere in situazioni di insopportabile disagio che hanno il solo scopo di rallentare il cammino della Chiesa e della società civile di Policoro, che reclamano di spendere le nostre energie per cause migliori.
Tursi, 4 settembre 2011
+ Francesco Nolè
Vescovo di Tursi-Lagonegro

2 commenti:

Anonimo ha detto...

spano e carbone che pensate a fare festa di fragole e fiere pensate alla festa del carmine che dopo 50 anni non si fa piu'

Anonimo ha detto...

Forza don Antonio!