venerdì 11 febbraio 2011

SE NON ORA, QUANDO?

CONTRIBUTO DI MANUELA TARATUFOLO ( SEGRETARIA PROVINCIALE CGIL MATERA) ALLA MANIFESTAZIONE DEL 13 FEBBRAIO “SE NON ORA QUANDO?”


Perché il 13 febbraio sono in piazza?

Sono in piazza il 13 febbraio perché sono abituata a starci sempre, tutte le volte che è necessario manifestare il mio dissenso, il mio malcontento, la mia rabbia nel vedere che il Paese di cui sono cittadina va a rotoli.

Sono in piazza il 13 febbraio poiché questa manifestazione è l’ennesima occasione per fare sentire la mia voce, la voce di donna, cittadina e lavoratrice; una donna, come tante, che non vuole sentirsi né bella né brutta, né brava né cattiva, semplicemente DONNA che può realizzare se stessa con le sue scelte libere, che può muoversi nella società senza dovere identificarsi in stereotipi ma seguendo semplicemente il suo sentire, il suo desiderio di affermare le proprie capacità.

Sono in piazza il 13 febbraio poiché non tollero che nel mio Paese si stia tentando di sovvertire principi e valori in cui io credo e che sono alla base della mia Costituzione. E sono in piazza perchè voglio difendere quei principi e quei valori affinché il mio Paese continui ad essere una Repubblica laica, democratica e fondata sul lavoro.

Sono in piazza il 13 febbraio poiché desidero stimolare tutte quelle donne che non ne hanno il coraggio o la forza a fare sentire la loro voce, a rivendicare il diritto a potersi affermare e realizzare nella società e a non permettere che altri decidano per noi donne quale debba essere il nostro ruolo nella società.

Sono in piazza il 13 febbraio poiché il livello di democrazia di un paese si misura attraverso lo spazio che si riserva alle libertà femminili e nel nostro Paese quello spazio vorrebbero annullarlo

Sono in piazza il 13 febbraio perché il mio spazio nella società civile io me lo sono sudato e non permetterò a nessuno, neanche al Capo del Governo, di impedirmi di continuare ad avere quel mio spazio, frutto di sacrifici, di rinunce e dell’esercizio della mia libertà di scelta.

Sono in piazza il 13 febbraio perché la mia dignità e quella di tutte le donne esigono rispetto; perché essere donna non significa essere migliore o peggiore di uomo ma semplicemente diversa, con sensibilità, con forza, fragilità, capacità straordinariamente diverse e per ciò stesso fonte di grande ricchezza e di valore aggiunto per la nostra società.

Sono in piazza il 13 febbraio poiché donne e uomini insieme possano cementificare una solidarietà di genere attraverso cui essere uguali e pari quanto a diritti, doveri e opportunità e diversi quanto all’affermazione della loro persona senza che questo aspetto diventi fonte di discriminazione per uno dei due sessi.

Sono in piazza il 13 febbraio poiché desidero un’Italia unita, giusta, equa, solidale, in cui le donne e gli uomini possano lavorare, progettare un futuro, vedersi riconoscere diritti, tutele, garanzie.

Sono in piazza perché voglio che l’Italia sia un Paese per le donne, per gli anziani, per i giovani.

Sono in piazza il 13 febbraio poiché desidero affermare l’orgoglio di essere donna, cittadina e lavoratrice ma soprattutto perché desidero difendere il mio Paese da chi vuole abbruttirlo, da chi vuole abbattere le garanzie costituzionali, da chi vuole negare il lavoro e un futuro alle donne, ai giovani, agli uomini.

Per me la sveglia non suona solo oggi. Essa suona ogni giorno poiché, uomo o donna che sia, in ognuno di noi deve esserci quotidianamente l’impegno a difendere i diritti, le libertà, la nostra vita, il nostro Paese nell’interesse collettivo e non individuale.

Non siamo donne perBENE o perMALE , siamo donne vere, in carne ed ossa, pronte a mettersi in discussione ogni giorno ma altrettanto pronte ad affermare e difendere la propria intelligenza, la propria libertà di scegliere, le proprie attitudini, la storia del proprio Paese, le conquiste presenti e future delle donne.

MANUELA TARATUFOLO

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