mercoledì 16 marzo 2011

SANTOCHIRICO; MOZIONE CONTRO NUCLEARE

Ribadita la contrarietà all’allocazione in Basilicata di impianti di produzione e sollecitata l’attivazione dei centri antinucleari Cridan e Osan
Il consigliere regionale Vincenzo Santochirico (Pd) è il primo firmatario di “una mozione che mira ad attualizzare la consolidata posizione della Basilicata contro il nucleare in Basilicata e ad attivare strumenti di informazione e documentazione che intendono animare il protagonismo consapevole dei cittadini”. Il documento, presentato nella seduta di martedì 15 marzo in Consiglio regionale, è stato firmato, oltre dallo stesso Santochirico, dai consiglieri Viti, Dalessandro, Robortella, Braia, Straziuso, Pittella (Pd), Autilio, Benedetto, Mazzeo Cicchetti (Idv), Mollica (Mpa), Romaniello (Sel), Vita (Psi), Ruggiero (Udc) e Singetta (Api).Nel confermare la “contrarietà all’allocazione in Basilicata di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di fabbricazione di combustibile nucleare, di stoccaggio di combustibile irraggiato e di rifiuti radioattivi, né depositi di materiali e rifiuti radioattivi”, il Consiglio regionale impegna la Giunta regionale ad “attivare immediatamente il Cridan (Centro regionale di informazione e documentazione anti nucleare) e l'Osan (Osservatorio scientifico anti nucleare), eventualmente ricondotti ad unità, valorizzando il sito di Terzo Cavone di Scanzano Jonico che rimane un luogo emblematico dell'autodeterminazione della volontà della comunità regionale di Basilicata, fondato sulla conoscenza, l'informazione il confronto e la condivisione”.I consiglieri regionali ricordano che, “anche a seguito dell'infausto decreto legge del 14 novembre 2003 con cui si individuava a Scanzano Jonico il deposito unico dei rifiuti nucleari, la Regione Basilicata con la legge regionale numero 1 del 2 febbraio 2004 istitutiva nel comune di Scanzano Jonico, in località Terzo Cavone, il Cridan, con compiti di raccolta e divulgazione di materiali informativi e scientifici in materia di tutela antinucleare, e a Potenza l'Osan, senza che, tuttavia, né l'uno né l'altro siano stati realmente attivati. Ora, anche alla luce degli eventi giapponesi e delle scelte governative italiane, quegli organismi, eventualmente ricondotti ad unità, conservano una funzione e riacquistano attualità.Infatti i consiglieri regionali prendono spunto proprio dalle ultime vicende di cronaca per argomentare la loro richiesta, ribadendo che “il terremoto e il maremoto che hanno sconvolto il Giappone nei giorni scorsi, oltre a diffondere distruzione e morte, hanno altresì riproposto drammaticamente il tema della sicurezza delle fonti di produzione energetica e, in particolare, delle centrali nucleari”. Si tratta di un fatto grave giacché, argomentano i consiglieri regionali, “nella centrale di Fukushima si sono verificati incendi e dispersioni di sostanze radioattive e altri scoppi e fughe radioattive che mettono in pericolo la salute dei cittadini e l’integrità del territorio”.I promotori della mozione ricordano che “gli accadimenti nelle centrali nucleari giapponesi, così come alcune decisioni assunte da altri Paesi (come in Germania, dove si procede alla chiusura di centrali), confermano la radicale inattendibilità di certezze generosamente propagandate circa la sicurezza degli impianti nucleari”.Contrariamente, in Italia “con la legge 99 del 2009 si è riavviato un programma di produzione di energia nucleare e – sottolineano i consiglieri - dalle prime indicazioni la Basilicata viene annoverata fra le regioni che dovrebbero ospitare siti di stoccaggio di materiale radioattivo”.In questo senso “anche a fronte di interessate campagne comunicative – concludono i firmatari della mozione - diventa preziosa ed essenziale una scrupolosa attività di documentazione e informazione per rendere i cittadini consapevoli degli effetti e delle implicazioni della produzione di energia nucleare”.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Chissà cosa dirà D'Alema e tutta quella sinistra come la tua, LABRIOLA, che a suo tempo ideò il sito unico, magari in Basilicata, grande serbatoio di voti, assistiti e garantiti senza merito quindi RICICLATI. Ossequi!

Anonimo ha detto...

cosa ne pensi dell'astensione del pd sul federalismo regionale?